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LO SAPEVI CHE

Odeuropa: l’enciclopedia degli odori d’Europa


Domenica mattina. Il sole timidamente entra dalla finestra della cucina. Sono raggi caldi, avvolgenti, che profumano di casa e che invadono la stanza dove la nonna è lì, dall’alba, intenta a preparare il ragù per il grande pranzo in famiglia. Se chiudete gli occhi sono sicura che la prima cosa che sentirete, dopo le righe appena lette, sarà il profumo di quel ragù, inconfondibile, denso d’amore.

Quanto sono importanti i profumi, ci avete mai pensato? Un sommelier lo sa bene.

Beh, sembra che anche in Europa si siano accorti dell’importanza dell’olfatto, tra i cinque sensi il più sottovalutato.

Proprio a gennaio parte il nuovo progetto Odeuropa.

Odeuropa è un progetto europeo, finanziato con 2.8 milioni di euro da Horizon 2020, il cui obiettivo, da qui a tre anni, sarà realizzare un’enciclopedia degli odori del continente, dal 1700 agli inizi del 1900!

Il progetto è guidato da un gruppo di studiosi di storia, chimica, esperti in intelligenza artificiale, provenienti da sei paesi europei, tra cui l’Italia.

Una vera e propria rete di collaborazioni in cui il ruolo dell’intelligenza artificiale sarà fondamentale per poter riconoscere gli odori che i computer riusciranno ad intercettare e selezionare da più fonti, come testi storici in lingue diverse, dipinti, fotografie, romanzi, riviste. Non sarà difficile trovare riferimenti al tabacco oppure all’incenso.

La cosa fantastica è che i dati raccolti saranno analizzati ed elaborati da chimici e profumieri che li ricreeranno e catalogheranno in una banca dati online del patrimonio olfattivo. Sarà un vero e proprio archivio grazie al quale anche le nuove generazioni potranno conoscere ed emozionarsi con gli odori del passato.

Noi non vediamo l’ora di allenare i nostri nasi con tutti i nuovi, o meglio antichi, odori! Magari ne ricaveremo termini nuovi, utili per l’analisi olfattiva dei prossimi vini!

Se siete curiosi ecco il link al sito del progetto: https://odeuropa.eu/

 

LO SAPEVI CHE

Google e la Shopping Gift Guide


Quello che ci aspetta sarà un Natale sicuramente inusuale, ma i regali non mancheranno, se non altro per mantenere viva l’atmosfera delle Feste!

Se chiediamo a Google sicuramente ci saprà dire di più su cosa troveremo sotto l’albero.

Consultando la pagina https://shopping.google.com/m/shopping-100/ vediamo i prodotti più cercati quest’anno, su dati degli Stati Uniti, e potremo, quindi, farci un’idea di quello che conterranno i nostri pacchetti, tutti da scartare: saranno pochi, ma buoni!

Vanno per la maggiore i prodotti legati alla cura della persona, al lavoro da casa e alla quarantena. Come dargli torto!

Mai così tante creme corpo, profumi, accessori per capelli, spazzolini e persino candele profumate, sono stati venduti come in quest’anno! Questa categoria di prodotti per la cura della persona ha raggiunto un volume di ricerche del 250% in più rispetto al 2019. Complice l’aver avuto più tempo a disposizione per qualche maschera in più oppure la necessità di darsi un tono anche in pigiama?

Seguono gli attrezzi per la palestra fai da te, che registrano un 116% in più; la tecnologia come smartphone, tablet, smart tv; le pentole, con un volume di ricerca del 34% in più rispetto allo scorso anno.

Molta attenzione hanno ricevuto anche l’arredamento e la cura della casa con acquisto di accessori per la pulizia, per il riscaldamento e, attualmente, per i decori natalizi.

Molto interessante questa ricerca e la previsione che Google ha voluto regalarci, giocando anche un po’ con questo bizzarro 2020 che ha completamente cambiato tutte le carte in tavola dando luogo ad una classifica assolutamente irripetibile (si spera!) data l’eccezionalità del momento storico che stiamo vivendo.

E voi che siete alle prese con i regali di Natale che dite, Google ha indovinato?

LO SAPEVI CHE…

…A San Martino ogni mosto diventa vino!


L’11 Novembre si celebra la festa di San Martino, una delle più note tra quelle legate al vino e alla cultura contadina. Chi di noi non ha memoria del proprio nonno contadino recitare: “A San Martino ogni mosto diventa vino”!

Questo è il periodo giusto per le degustazioni in cantina, per i convegni e gli eventi dedicati al vino. Quest’anno la pandemia non ci permette di passeggiare serenamente tra i filari delle viti e riscaldarci al sole di questi primi giorni di Novembre chiamati, appunto, l’Estate di San Martino, ma recupereremo il prossimo anno o già subito a primavera, ne siamo certi!

Ma chi è San Martino?
Martino di Tours (316 o 317 D.C. – 397 D.C.) è figlio di un ufficiale dell’esercito romano, nasce nell’attuale Ungheria e passa l’infanzia a Pavia. Durante la sua esperienza nell’esercito imperiale è il protagonista di un episodio che ha cambiato la sua vita: in un giorno molto freddo lascia metà del suo mantello ad un mendicante nudo ed affamato e l’altra metà ad un altro mendicante incontrato subito dopo. Improvvisamente il cielo schiarisce e il freddo pungente diventa un ricordo: da qui l’Estate di San Martino, per indicare questo periodo caldo dell’anno, nei primi giorni di Novembre.

Martino pensa che questo cambiamento repentino del clima non può essere altro che opera del Signore e, per questo, stupefatto dall’accaduto, abbandona l’esercito e si dedica alla preghiera diventando vescovo di Tours.

Sarà sepolto l’11 Novembre del 397 D.C. .

La festa di San Martino è molto sentita nel sud della nostra penisola, ma c’è anche una forte tradizione veneziana.
Il legame tra il vino e San Martino nasce, invece, da una tradizione pagana francese, quando questo territorio era ancora sotto l’influenza dei Celti, che celebravano l’inizio del nuovo anno, per loro a Novembre, con una festa all’insegna di bivacchi, dove il vino non mancava, che durava 10 giorni a partire dal 1° novembre, coincidente quindi con il mese di San Martino.

Un legame che è suggellato dai meravigliosi versi di Giosuè Carducci nella poesia dal titolo San Martino, in cui è inequivocabile la corrispondenza tra il Santo e l’odore del mosto che si trasforma in vino.

San Martino

La nebbia a gl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor dei vini
l’anime a rallegrar.

Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando
sta il cacciator fischiando
su l’uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.