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Dropshipping: cos’è e come funziona


Il dropshipping è un modello di vendita online grazie al quale si può avviare la propria attività di e-commerce senza avere un negozio fisico. Basterà scegliere fornitori affidabili, che si occuperanno di procurare i prodotti e di spedirli al cliente. Analizziamo i pro e i contro di questa attività.

 

 

  • Se vuoi aprire un e-commerce con costi iniziali contenuti,
  • se vuoi un sistema low cost che sfrutti le potenzialità della rete e del digitale,

allora stai cercando il dropshipping!

Approfondiamo questo modello, riconosciuto a livello internazionale, considerando i vantaggi e gli svantaggi per i vari attori che ne prendono parte.

COSA È IL DROPSHIPPING

Il dropshipping è il sistema applicato all’e-commerce che permette di vendere prodotti senza averli in magazzino. Il venditore, quindi, non possiede materialmente gli articoli proposti nel proprio e-commerce, ma funge da intermediario tra i potenziali acquirenti e i fornitori, che dovrà scegliere con cura ed attenzione.

Inoltre, il fornitore sarà pagato soltanto una volta che la vendita sarà conclusa.

Il dropshipping risponde alla domanda: come posso vendere online senza rischiare di investire in merce che potrebbe rimanere invenduta e senza comprare o affittare un magazzino?

Proprio attraverso il sistema di dropshipping.

In questo modo:

  • Non rischiamo di avere merce invenduta
  • Non abbiamo costi alti iniziali, perché non dobbiamo pagare subito gli articoli che proponiamo e non abbiamo il costo del magazzino fisico
  • Non abbiamo problemi logistici perché sarà lo stesso fornitore ad occuparsi dell’impacchettamento e delle spedizioni

L’unica cosa che il venditore deve fare è implementare una efficace strategia di marketing per far conoscere il suo negozio online e, con i primi ordini, dovrà gestire gli ordini della merce richiesta presso i suoi fornitori. Sarà poi il fornitore ad occuparsi della spedizione degli articoli al cliente.

COME FUNZIONA?

Non ti è ancora chiaro? Ecco un esempio.

Mario decide di aprire un e-commerce con il sistema del dropshipping. Decide di vendere prodotti per la casa.

Ecco cosa dovrà fare:

  • trovare dei fornitori affidabili, con i quali stipulerà un accordo commerciale, in un’ottica di mutuo vantaggio;
  • trovati i fornitori, Mario è pronto per partire e andare online!
  • Si affida a dei professionisti per la creazione del suo e-commerce low cost.

Grazie alla giusta strategia di marketing, Mario sta avendo grande successo con il suo negozio online!

Sara, appassionata di complementi d’arredo, è interessata ad una splendida tovaglia ricamata che ha visto solo sull’e-commerce di Mario e decide di procedere all’acquisto.

Sara non sta comprando direttamente dal negozio online di Mario, che, infatti, non possiede l’articolo scelto da lei.

Il prodotto è ancora in possesso del fornitore che preparerà il pacchetto e lo spedirà a Sara.

Sara, però, ha effettuato il pagamento sul portale di Mario: per la sua tovaglia ricamata ha speso solo 20€ , ottimo affare! Solo in questo momento Mario pagherà il suo fornitore a cui andranno 15€, che è il prezzo all’ingrosso che il fornitore ha riservato in esclusiva a Mario, suo bravissimo intermediario. Quindi Mario ha guadagnato 5€ dalla vendita a Sara della tovaglia ricamata tramite il sistema del dropshipping.

Semplice, no?

LE PROBLEMATICHE DEL DROPSHIPPING

La cosa più difficile per l’intermediario è trovare fornitori affidabili con prodotti che rispettino effettivamente la qualità desiderata e richiesta.

Dal punto di vista economico, a conti fatti, il guadagno, soprattutto all’inizio, è abbastanza basso per l’intermediario. Ma questo può soltanto spingere a fare di più e a far sì che le vendite aumentino!

Inoltre, dalla parte dei clienti, bisogna stare attenti agli intermediari malintenzionati che potrebbero incassare tutto senza inoltrare l’ordine al fornitore. Oppure, dalla parte degli intermediari, potrebbero esserci fornitori che vorrebbero essere pagati mensilmente, o, ancora, se si offre come modalità di pagamento per i clienti il bonifico, potrebbero esserci clienti che dimenticano (in buona fede o no) di effettuare il pagamento, nonostante la consegna della merce.

Comunque sia il dropshipping è davvero un ottimo sistema per vendere online e lanciarsi in un nuovo business oppure estendere quello che si è già avviato offline.

Curioso? Vuoi saperne di più?

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call to action

L’IMPORTANZA DELLE CALL TO ACTION


Acquista ora”, “Registrati qui”, “Iscriviti!”.

Questi sono tutti esempi di Call To Action.

COSA È UNA CALL TO ACTION?

Una Call To Action è un invito all’azione. È un elemento necessario e fondamentale nelle campagne di inbound marketing cioè in quelle strategie di marketing create per attrarre utenti e convertirli in clienti.

La Call To Action è compresa in ogni canale di entrata di nuovi clienti: siti web, DEM, social.

Sarà la giusta Call To Action a fare la differenza tra voi e un vostro concorrente.

COME SI RICONOSCE UNA CALL TO ACTION?

Una Call to Action è il giusto mix tra grafica e testo.

Le più comuni sono formate da un verbo imperativo inserito all’interno di un bottone su cui siamo chiamati a fare click. Colori e testi sono tutti attentamente studiati per sedurre e persuadere chi leggerà la Call To Action. Più la Call To Action propone contenuti in grado di dare un qualcosa in più al visitatore e più sarà efficace.

Questo tipo di Call To Action ha come obiettivo quello di condurre l’utente alla sottoscrizione di abbonamenti, download, ma anche richiesta di donazioni o acquisto di prodotti.

Ci sono poi Call to Action che chiamano ad un’azione meno impegnativa per l’utente, ma hanno sempre l’obiettivo di acquisire lead. Sono di questo tipo le Call To Action che invitano a mettere un like su una pagina oppure a condividere sui social il contenuto dell’ azienda oppure invitano a leggere un articolo. In questo caso la Call To Action è ti tipo testuale.

DOVE TROVO LE CALL TO ACTION?

Dove posizionare la Call To Action è una delle cose più importanti.

Di solito si trovano above the fold ovvero nel posto dove il visitatore può vederla senza dover far scorrere troppo la pagina. Se però quello che offriamo deve essere spiegato con più dettagli, allora meglio inserire la Call To Action below the fold.

Ovviamente in tutti i casi è consigliabile fare dei test: posizionare Call To Action in diversi posti, per esempio, in una landing page e misurare il tasso di conversione è la cosa giusta da fare.

ESEMPI NON CONVENZIONALI DI CALL TO ACTION?

Sicuramente l’azione di marketing sui social di Unieuro, la catena italiana di elettronica ed elettrodomestici, è uno degli esempi più recenti di come creare Call To Action davvero divertenti e non comuni. I post di Unieuro invitano all’azione, all’interazione e all’acquisto, facendo entrare il visitatore in un vortice di commenti scritti e pensati in maniera, secondo mio parere, magistrale, arrivando ad accostare persino una piastra per capelli ad un Kebab.

Il rischio di strategie di questo tipo è di non centrare l’obiettivo e creare solo like senza acquisire veri clienti. Ma, se costruite bene, come nel caso Unieuro, il beneficio è enorme, come aumentare le interazioni e fare sold out di lavatrici: “La notizia che non pensavo potesse mai arrivare è arrivata. Raga è successo, è successo davvero. In questo momento abbiamo finito le lavatrici. Mi sento tipo in una capsula di vita in cui il tempo viene scandito solo da un’eterna ripetizione del rigore di Grosso. E tutto questo me lo sta dando una lavatrice. Anzi. Il post su una lavatrice», questa la risposta del social media manager/genio, a suon di post ovviamente — post Unieuro

Che dire a questo punto se non…

CONTATTACI  se vuoi anche TU attirare i tuoi futuri CLIENTI facendoli divertire!

Google My Business: la tua vetrina online n°1!


In questo momento storico, più che mai, abbiamo capito l’importanza di essere presenti e visibili online e Google My Business è il primo strumento che ti può rendere visibile in rete.

Molti piccoli imprenditori, nell’era COVID, si sono trovati di fronte ad una situazione difficile da gestire ovvero una situazione che ha visto cambiare le normali abitudini di acquisto dei loro clienti o potenziali tali.

Se prima c’era il consumatore abituato a recarsi di persona alla piccola bottega alimentare o artigiana oppure quello che amava cambiare ristorante o pizzeria ogni week end., adesso c’è il consumatore che, magari dopo una passaggio dalla propria bacheca Facebook o un passaparola tra amici su un gruppo WhatsApp, apre Google, il motore di ricerca più diffuso, inizia la sua ricerca inserendo una o più parole chiave, visita sito internet, o pagine social, legge le recensioni e, se interessato e attratto dalle foto e da titoli accattivanti, manda una mail, un messaggio istantaneo oppure, più raramente, chiama per avere informazioni sul prodotto o servizio che cercava.

La domanda sorge spontanea: se la tua attività non è su Google, non ha sito internet e pagine social, cosa succede?

La risposta è semplice: è come se non esistessi! Sconvolgente, ma è la nuda e cruda verità.

Sito internet e pagine social sono importanti, ma possono rappresentare uno step successivo (nemmeno più di tanto a dir la verità).

Quello che, però, sicuramente non può mancare è la tua presenza chiara su Google, la tua vetrina online, in una parola sola: Google My Business.

Google My Business è lo strumento fornito gratuitamente da Google, lanciato l’11 Giugno del 2014, e pensato come un modo semplice ed immediato per trovare e farsi trovare, sempre e ovunque.

Maggiori informazioni

Google My Business, se sfruttato al meglio, ha tantissime potenzialità:

  • Da visibilità on line alle aziende di ogni dimensione, gratuitamente
  • Può davvero aiutare le attività commerciali, anche le piccolissime, ad avere successo!

Aprire Google My Business è semplice, ma, proprio come una vetrina di un negozio, se non curato, aggiornato e ben gestito, può essere anche controproducente. Quindi attenzione a tutti i dettagli, ad inserire i dati corretti (numero di telefono, indirizzo, ecc.) e a scegliere le foto giuste, che non siano fuorvianti, ma che effettivamente rappresentino la tua realtà.

CONTATTACI se vuoi vederci chiaro oppure se vuoi affidare ad un professionista l’apertura e la gestione di Google My Business! Ti aiuteremo e ti daremo i suggerimenti per la creazione di una vetrina da urlo.

La reazione dei tuoi concorrenti quando la vedranno?? 

Vuoi dare una spinta al tuo business? Crea una Landing Page!


Tra i più importanti obiettivi di ogni imprenditore c’è la necessità di far conoscere al pubblico i prodotti e/o servizi offerti e condurre all’acquisto più persone possibili.

Se una persona decide di spendere tempo e denaro per scoprire e acquistare il tuo prodotto, vuol dire che sei riuscito a convincerla o, meglio, sei riuscito ad intercettare esattamente il suo bisogno.

Ecco, in questo articolo ti spiegheremo, in poche parole, come lo strumento della Landing Page ti può essere di aiuto e di supporto per convincere i tuoi potenziali clienti ed incrementare le tue vendite.

Landing page significa letteralmente “pagina di atterraggio”.

Non è altro che “una pagina web, che vuole fornire la migliore risposta ai bisogni di una persona, creando un rapporto 1-1 di fiducia e vantaggio reciproco” (Orlandini, Luca. “Landing page efficace. Hoepli, 2016)

La landing page è il risultato tangibile di numerose tecniche di comunicazione e di marketing tutte orientate a far sì che, senza troppi orpelli ed in maniera diretta, possa essere lanciato un messaggio chiaro e preciso che porti l’utente ad un’azione finale ovvero l’acquisto del prodotto e/o servizio.

Mentre il sito web rappresenta la vetrina dell’azienda, dove poter raccontare la storia, i prodotti, i valori, la landing page è il mezzo attraverso il quale le piccole e medie imprese possono portare a casa risultati concreti convertendo i visitatori in clienti.

Se i problemi sono fatti per essere risolti, la soluzione devi essere tu.

Le più efficaci landing page, a nostro avviso, sono quelle costruite su misura per quelle persone che sono già pronte all’acquisto, che sanno già cosa vogliono, e devono solo essere convinte che il nostro prodotto e/o servizio sia il migliore! Sono più lunghe e più complesse da creare, anche perché, prima, è necessario definire in maniera dettagliata il target. Sono, però, anche quelle che portano migliori risultati, di qualità.

Devi costruire la landing page in modo che

  • Sia semplice da comprendere, in pochi secondi!
  • Sia rassicurante e descriva il prodotto/servizio offerto in maniera semplice e chiara
  • Dia fiducia all’utente, anche inserendo loghi, certificazioni: deve emergere la tua affidabilità

Una volta pronta la tua landing page, non dovrai fare altro che studiare il modo per far atterrare i tuoi potenziali clienti sulla pista giusta, la tua, e non farli scappare su un altro aereo, quello del concorrente!

Vuoi costruire anche tu la migliore landing page per la tua azienda?

CONTATTACI!

LO SAPEVI CHE

Odeuropa: l’enciclopedia degli odori d’Europa


Domenica mattina. Il sole timidamente entra dalla finestra della cucina. Sono raggi caldi, avvolgenti, che profumano di casa e che invadono la stanza dove la nonna è lì, dall’alba, intenta a preparare il ragù per il grande pranzo in famiglia. Se chiudete gli occhi sono sicura che la prima cosa che sentirete, dopo le righe appena lette, sarà il profumo di quel ragù, inconfondibile, denso d’amore.

Quanto sono importanti i profumi, ci avete mai pensato? Un sommelier lo sa bene.

Beh, sembra che anche in Europa si siano accorti dell’importanza dell’olfatto, tra i cinque sensi il più sottovalutato.

Proprio a gennaio parte il nuovo progetto Odeuropa.

Odeuropa è un progetto europeo, finanziato con 2.8 milioni di euro da Horizon 2020, il cui obiettivo, da qui a tre anni, sarà realizzare un’enciclopedia degli odori del continente, dal 1700 agli inizi del 1900!

Il progetto è guidato da un gruppo di studiosi di storia, chimica, esperti in intelligenza artificiale, provenienti da sei paesi europei, tra cui l’Italia.

Una vera e propria rete di collaborazioni in cui il ruolo dell’intelligenza artificiale sarà fondamentale per poter riconoscere gli odori che i computer riusciranno ad intercettare e selezionare da più fonti, come testi storici in lingue diverse, dipinti, fotografie, romanzi, riviste. Non sarà difficile trovare riferimenti al tabacco oppure all’incenso.

La cosa fantastica è che i dati raccolti saranno analizzati ed elaborati da chimici e profumieri che li ricreeranno e catalogheranno in una banca dati online del patrimonio olfattivo. Sarà un vero e proprio archivio grazie al quale anche le nuove generazioni potranno conoscere ed emozionarsi con gli odori del passato.

Noi non vediamo l’ora di allenare i nostri nasi con tutti i nuovi, o meglio antichi, odori! Magari ne ricaveremo termini nuovi, utili per l’analisi olfattiva dei prossimi vini!

Se siete curiosi ecco il link al sito del progetto: https://odeuropa.eu/

 

DIGITAL

Digital Marketing: alcune tendenze nel 2021


Anche nel campo del digital marketing il 2021 non può prescindere dall’arrivo del COVID-19.

Tutti noi, da quasi un anno, passiamo sicuramente più tempo a casa, senza possibilità di avere relazioni con amici, parenti, e questo comporta un utilizzo sempre più frequente di video online per diversi motivo: comunicare con gli altri, informarsi, divertirsi.

Nell’ultimo Cisco Annual Internet Report si legge che nel 2022 più dell’80% del traffico internet dei consumatori sarà conseguenza dei video online. I numeri potrebbero essere ancora più alti se si pensa la grande corsa alla digitalizzazione di questi ultimi mesi proprio a causa della pandemia.

Cosa interessante è che la quarantena forzata ha favorito l’utilizzo degli schermi TV ovvero sempre a più persone piace utilizzare questo strumento per guardare video oppure sempre più persone si collegano a YouTube dalla propria Smart Tv (anche qui 80% in più rispetto al 2019).

Sapete cosa vuol dire tutto questo per le imprese? Vuol dire avvicinarsi ad un nuovo modo di comunicare il proprio brand, vuol dire capire che non possiamo affidarci più soltanto ad un’inserzione sul quotidiano locale. Adesso più che mai è necessario andare oltre i confini della nostra immaginazione, soprattutto se stiamo parlando di piccole o piccolissime imprese, e cavalcare l’onda o meglio la rete che si sta facendo sempre più veloce e capillare.

Creare contenuti innovativi, video brevi per raccontare chi siamo e cosa facciamo, aprire un proprio canale su YouTube, perché no!

Sul nostro profilo Instagram @3pointsdigitalagency potete vedere uno dei video che abbiamo realizzato per un’azienda vitivinicola sulle colline toscane.

Oltre a video e foto creiamo grafiche, contenuti e testi per raccontare al meglio quello che siete!

Contattateci per maggiori informazioni: https://www.3pointsdigitalagency.com/contattaci/

MARKETING

Il vino e lo shopping online


È tempo di guardare al futuro lasciandoci alle spalle un 2020 che sicuramente ricorderemo per il lancio che ha dato alla digitalizzazione.

In quest’anno, più che in altri, ci siamo affidati alla tecnologia per comunicare, lavorare e acquistare online.

Cosa ne è stato del mondo del vino? È riuscito a stare al passo con i tempi e adeguarsi pienamente a questo nuovo modo di vendere cui la pandemia e i vari lockdown ci hanno praticamente costretto?

In che rapporto stanno, in poche parole, vino ed e-commerce alla luce di un 2020 alquanto bizzarro?

Una cosa è certa. Chi aveva già un proprio negozio online ne ha sicuramente beneficiato. Ma questo non è bastato. Oltre ad avere un canale online aperto, la cosa veramente importante, che può fare la differenza, è credere in questa forma di vendita. Necessario è l’aggiornamento continuo e consapevole della vetrina online, non bastano due belle foto con i giusti prezzi. C’è bisogno di una strategia, di una analisi complessiva della propria presenza online, anche per quanto riguarda i canali social che devono dialogare ed essere collegati alla vetrina virtuale. I testi, poi, sono importantissimi, uno giusto storytelling può fare veramente la differenza, ma anche i testi di sponsorizzazione sui canali social. Importante non dimenticare anche la giusta sequenza di stories su Instagram in cui raccontare sinteticamente le caratteristiche del proprio vino e consigliare una occasione d’uso.

Parlando di numeri, i dati di Nomisma e Wine Monitor sul primo semestre 2020 registrano un volume di vendite di vino online più che raddoppiato rispetto all’anno precedente (+102%). Altra informazione rilevante è la recente acquisizione di Tannico da parte del Gruppo Campari che denota il grande interesse intorno al settore della vendita online.

Chiaramente niente accadrà se non ci sarà un cambiamento di tipo culturale. Il mondo del vino è rappresentato per la maggior parte da piccole o piccolissime imprese, a conduzione familiare, in cui spesso il proprietario passa velocemente dalla vigna alla scrivania per sbrigare alcuni semplici affari, ma non ha certamente tempo a sufficienza da dedicare all’aggiornamento della presenza online della propria realtà vitivinicola e all’aggiornamento delle sue competenze in queste materie. Molto è cambiato, ma possiamo e dobbiamo fare di più.

D’altra parte, per avere veramente successo e ricavare effettivamente benefici e vantaggi, il sito e-commerce deve essere ben fatto, semplice, scorrevole, collegato ad altri canali web aziendali. In tutto ciò non bisogna dimenticare che la vendita diretta ed in cantina non andranno certamente dimenticate ed abbandonate, anzi, potrebbero essere ulteriormente incentivate.

Il consiglio che diamo è di affidarsi ad un professionista e a tecnici qualificati che possano ascoltarvi e costruire con voi la vostra vetrina online, assecondando le vostre esigenze, ma, al tempo stesso, fornendovi i consigli giusti per la creazione di un sito efficiente ed efficace.

La nostra agenzia, specializzata nel mondo del vino e della birra artigianale, è pronta a fornirvi il supporto che cercate per la creazione di un sito e-commerce e/o per tutto ciò che riguarda la vostra presenza online e offline.

Il mondo ed il mercato del vino si stanno muovendo sempre più verso una consolidata presenza in rete.

È sempre il momento giusto per cambiare e tu puoi farlo ora!

PAROLA AL SOMMELIER

Zona rossa o meno, l’importante è che siano bolle!


 

Oggi parliamo di numeri e di bollicine e ci chiediamo quanto saranno effervescenti queste festività.

Non sarà il Natale delle tavolate e delle cene per lo scambio degli auguri, ma gli italiani, a quanto pare, non si faranno mancare un buon vino o meglio uno spumante.

Lunedi 14 Dicembre scorso sono usciti i risultati delle stime, elaborate dall’Osservatorio del Vino di Unione Italiana Vini e di Ismea, che riguardano i consumi di bollicine durante le festività.

Se la matematica non è un’opinione, l’Italia è sul gradino più alto del podio nella vendita di spumanti nel mondo, anche nel funesto 2020, anno che, data la situazione, vede ridotto il potere di spesa della maggior parte dei consumatori che sostituiscono lo Champagne con vini più accessibili economicamente.

Non si rinuncia alle bollicine, quindi, ma si cambia il budget ad esse destinato.

In termini di volume si parla di 273 milioni di bottiglie italiane vendute nel mondo di cui 74 milioni in Italia, perdendo il 2.3 % rispetto al 2019. In generale, 1,6 milioni di calici conterranno vino spumante italiano. Dato interessante è quello del trend a valore da cui emerge una contrazione della domanda interna ed esterna del 9%.

Per quanto riguarda l’export, sono quindi quasi 200 milioni gli spumanti italiani consumati.

Secondo le previsioni UIV-Ismea con le prossime feste si giungerà al 35% delle vendite annuali di spumanti in Italia.

Ma la vera domanda è: dove comprano gli italiani? Complice la chiusura forzata di questo periodo a causa della pandemia, hanno la meglio le vendite in GDO e on line. Questo fenomeno, da un lato non fa percepire la differenza sul volume di vendite, ma, dall’altro fa registrare una flessione del fatturato di più del 12%.

La produzione degli spumanti 2020 non ha subìto molte variazioni e questo grazie all’alta domanda estera (73%). Il metodo classico ha avuto più difficoltà perché di solito è più richiesto dall’Horeca.

Riassumendo:

  • produzione totale spumanti italiani è agli stessi livelli del 2019

  • – 12.5% di bottiglie importate

  • + 2.7% di bottiglie esportate

Da un sondaggio tra nostri contatti, è emerso, in effetti, l’aumento degli acquisti in GDO oppure online, anche da parte dei più restii agli acquisti virtuali per quanto riguarda un prodotto così personale come il vino.

Già, perché il vino è un po’ come un profumo e il suo acquisto deve essere accompagnato dalle parole di chi prima di noi ha avuto fiducia in lui, di chi ha avuto il piacere di farlo roteare nel bicchiere, metterci il naso e constatarne la complessità.

Siamo convinti che il vino debba essere narrato e che dal racconto debba uscire un quadro preciso del terroir, tout court.

Non so se avete capito, ma a noi piace ancora molto andare per enoteche e per cantine.

Buoni propositi per il 2021? Vedere il calice mezzo pieno, non solo per questione di ottimismo.

LO SAPEVI CHE

Google e la Shopping Gift Guide


Quello che ci aspetta sarà un Natale sicuramente inusuale, ma i regali non mancheranno, se non altro per mantenere viva l’atmosfera delle Feste!

Se chiediamo a Google sicuramente ci saprà dire di più su cosa troveremo sotto l’albero.

Consultando la pagina https://shopping.google.com/m/shopping-100/ vediamo i prodotti più cercati quest’anno, su dati degli Stati Uniti, e potremo, quindi, farci un’idea di quello che conterranno i nostri pacchetti, tutti da scartare: saranno pochi, ma buoni!

Vanno per la maggiore i prodotti legati alla cura della persona, al lavoro da casa e alla quarantena. Come dargli torto!

Mai così tante creme corpo, profumi, accessori per capelli, spazzolini e persino candele profumate, sono stati venduti come in quest’anno! Questa categoria di prodotti per la cura della persona ha raggiunto un volume di ricerche del 250% in più rispetto al 2019. Complice l’aver avuto più tempo a disposizione per qualche maschera in più oppure la necessità di darsi un tono anche in pigiama?

Seguono gli attrezzi per la palestra fai da te, che registrano un 116% in più; la tecnologia come smartphone, tablet, smart tv; le pentole, con un volume di ricerca del 34% in più rispetto allo scorso anno.

Molta attenzione hanno ricevuto anche l’arredamento e la cura della casa con acquisto di accessori per la pulizia, per il riscaldamento e, attualmente, per i decori natalizi.

Molto interessante questa ricerca e la previsione che Google ha voluto regalarci, giocando anche un po’ con questo bizzarro 2020 che ha completamente cambiato tutte le carte in tavola dando luogo ad una classifica assolutamente irripetibile (si spera!) data l’eccezionalità del momento storico che stiamo vivendo.

E voi che siete alle prese con i regali di Natale che dite, Google ha indovinato?

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Digital

WhatsApp Business


WhatsApp, la famosissima applicazione di messaggistica istantanea, è pane quotidiano per molti di noi. Intere generazioni sono state travolte completamente da questo modo di comunicare, semplice, simpatico, efficace, che in pochi anni ha rivoluzionato le nostre vite.

Ha reso vicine persone lontane; ha facilitato le discussioni tra gruppi di persone (su questo ultimo aspetto ci siamo fatti prendere un po’ la mano a dir la verità); ha fatto sentire meno sole intere famiglie sparse per il mondo durante lunghe quarantene; ha permesso di trasmettere foto e video in pochissimi secondi.

Insomma, la domanda sorge spontanea: come facevamo prima, senza WhatsApp?

Dal 2018 è entrata in scena anche WhatsApp Business, ovvero la versione per aziende. Veramente interessante, oggi conta più di 50 milioni di utenti in tutto il mondo, ma ancora non tutte le piccole realtà, a cui è principalmente rivolta, la conoscono.

WhatsApp Business è stata creata con l’idea di permettere a tutte le aziende di comunicare in maniera efficiente e professionale con i loro clienti, attraverso una chat appunto.

Come funziona? Dopo averla scaricata sul proprio smartphone, con sistema Android o iOS che sia, si deve associare un numero di telefono. Si può avere sullo stesso smartphone sia WhatsApp Messenger che WhatsApp Business, l’importante è che siano abbinati numeri diversi. Inoltre, si può usare via web.

Successivamente l’applicazione chiederà di inserire alcune informazioni riguardanti l’azienda: nome, indirizzo, settore, e-mail e sito web. Queste informazioni di contatto saranno visibili facilmente, così da essere a portata di mano del cliente.

Quali sono le funzioni davvero vantaggiose ed esclusive per le aziende?

Con WhatsApp Business l’azienda potrà creare messaggi di risposta automatica per quando si è impossibilitati a rispondere ad una richiesta del cliente che, in questo modo, si sentirà comunque coinvolto e ascoltato. WhatsApp Business permette di impostare messaggi di saluto e anche di salvare i messaggi che più comunemente sono scritti, per essere rapidi nella risposta.

Inoltre, sono disponibili statistiche, importanti strumenti per monitorare il livello di interazione e quindi di coinvolgimento e di soddisfazione dei clienti.

WhatsApp Business è senz’altro un vero e proprio valido aiuto per le aziende anche piccole che possono curare con precisione, semplicità e a basso costo i rapporti con i propri clienti che sempre in maggior numero preferiscono scrivere piuttosto che chiamare per chiedere informazioni.